Sarà perché stampiamo ogni giorno migliaia di locandine pubblicitarie, grafiche, creatività e chi più ne ha più ne metta…
Sarà perché a noi batte forte il cuore quando si parla dei Baci Perugina, simbolo dell’amore più romantico e del legame indissolubile con la città di Perugia…
Sarà perché ‒ noi costantemente alla ricerca ‒ subiamo il fascino dell’innovazione, che sappiamo essere tanto meravigliosa quanto dannatamente complessa.
Per questo e per altri mille motivi, siamo qui a celebrare la grandezza di Federico Seneca.
Un elogio alla sua genialità, al suo estro, alla sua tecnica.
Seneca fu pubblicitario, disegnatore d’ispirazione cubista, purista e futurista; insomma, uno dei più importanti grafici italiani di tutti i tempi: un precursore, un innovatore, un artista in grado di imprimere alla comunicazione del Bacio Perugina la forza di un’icona senza tempo.
Il 24 luglio del 1925 il fondatore del Movimento futurista, Filippo Tommaso Marinetti, si recò in visita nel moderno stabilimento della Perugina, lasciando nel libro firme dei visitatori la dedica: “Bravo, Seneca, magnifico futurista del Cartello-Réclame!“.
Seneca ha unito differenti discipline, che oggi sbrigativamente pensiamo di racchiudere in qualche “inglesismo” un pò (radical) chic: dalla strategia alla realizzazione della campagna pubblicitaria, dai manifesti alle locandine, dal packaging alle inserzioni.
Di quella sua grandezza affascinano anche le sfaccettature dell’uomo, le esperienze della sua vita: Seneca fu impegnato sul fronte italo-austriaco negli anni duri e drammatici della Prima Guerra Mondiale.
Di lì a poco avrebbe ricevuto un incarico, da parte di Giovanni Buitoni, che lo avrebbe visto impegnato nel settore pubblicitario delle aziende dei Buitoni dal 1919 al 1932.
Personalità creativa, spirito libero e indipendente, amante del vivere e mai incatenato in regole o dogmi aziendali, grazie a queste caratteristiche e al coraggio di innovare, il suo tratto diventa l’essenza stessa dell’azienda, che vive una vera e propria fusione tra visione e brand.
Un mix che diventa forza di comunicazione all’ennesima potenza e che rappresenta il grande sogno di ogni azienda.
Vedere la sua firma su ogni manifesto pubblicitario pone la sua figura in una chiave mitologica che trascende l’essenza del grafico e che rimanda all’arte, un’arte “responsabilizzata” dalla funzionalità del messaggio, dalll’originalità, dall’efficacia dell’immagine, dal risultato che precede l’idea.
Nasce così il dibattito su quel confine invisibile tra arte e grafica, tra cultura e pervasione, tra ragione e istinto ‒ binomi che forse rappresentano l’essenza stessa del concetto di marketing.
Seneca riteneva che tutto convergesse e confluisse in un’unica visione, considerando concetti complementari l’immagine dell’azienda, il prodotto e tutte le iniziative di comunicazione connesse.
Restiamo così, sognanti, ad ammirare la storia di un uomo che ha saputo dare un senso al senso estetico delle cose, in diretta connessione con la coscienza di ognuno.
Un uomo che ha tracciato con coerenza la rotta del futuro attraverso forme e segni immortali.
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